venerdì 29 luglio 2011

Il teste Roger

Venerdì 29 luglio 2011.


Il senato approva la fiducia in merito alla legge sul “processo lungo” (come cazzo lo vuoi...corto...lungo...non lo sai più nemmeno tu), il cui testo modifica gli articoli 190, 238 bis, 438, 442 e 495, provocando di fatto evidenti cambiamenti in materia di giudizio abbreviato: si prevede, in sostanza, la possibilità effettiva, per la difesa, di presentare liste di testimoni lunghe un chilometro, praticamente infinite, oltre al non poter più considerare come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato di un altro procedimento. Il giudizio abbreviato è di fatto inapplicabile. In parole molto povere: Berlusconi e soci verranno tranquillamente assolti per sopraggiunta prescrizione (hai voglia di sentire 874728,43 testimoni, tu? Nemmeno io), mandando effettivamente nella merda i suoi amici assassini che dovranno ingozzarsi un bell'ergastolo zitti e mosca.


Dissolvenza.

Giorno indefinito, anno indefinito.


«Il testimone può entrare. (A quanto siamo, con questo qua? ...quanto?! Mamma mia...qua non finisce più...che palle, però...). Ehm...si, prego, avvocato. Il teste può entrare»

«Si. Grazie, vostro onore. Roger?»

«...Roger? Dai, entra, forza!»

«Huuuuuu hu hu!»

«(Oh Cristo...)»

«Mannaggia ai pescetti! Ma quanta bella gente! Ma ciao! Huuuuuuuu hu hu!»

«Roger...»

«Siiiii chiama Silvio e pooooooi / fa il culo a tutti noi! / ma poi con me / non ce la fa / ricchione diverràaaaa...»

«Roger!!!»

«...»

«Siediti, per cortesia...e tieni a bada quelle orecchie»

«...va bene, va bene»

«Dunque...»

«Huu hu hu...»

«Legga qui»

«Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione...blblblblbl...mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza...huuuuuu huuuuu!»

«Prego, avvocato»

«Grazie, vostro onore. Dunque. Roger...»

«Jessica non c'entra nienteeeeeeee! In quante vite l'amo?! Lasciate che io le numeri!»

«No! Non numerare niente, Roger. Per favore. Lascia che sia io a fare le domande. Va bene? Grazie...no, è inutile che abbassi le orecchie. Ora basta. Siamo seri»

«Va bene, va bene. Non scaldarti così tanto. Cercavo solo di far ridere la gente»

«C'è solo un piccolo problema: siamo in tribunale. Non si ride»

«Ok, ok...»

«Bene. Allora. Cominciamo subito, abbiamo perso fin troppo tempo, qui...(scusa, passami un attimo quella busta...si, quella...grazie). Ecco. Roger, ti consiglio ti tenerti ben incollato alla sedia, conoscendo le tue effusioni...»

«Sono pronto per girare, Raul!»

«Seh...vabeh...dunque...ti prego di stare tranquillo e di dare un'occhiata a questa foto. Eccola»

«...»

«Roger...»

«...»

«Roger...qualche segnale di vita è gradito, grazie»

«Farfallina...»

«Che cosa?»

«...»

«Cosa hai detto? Non abbiamo capito»

«F...f...farfallina...farfallinafarfallinafarfallinaaaaaaa!!!»

«Piano, piano, piano Roger. Calmati. Si, lo blocchi, per favore. No, la corda non...meglio la catena...ecco»

«...farfallina...»

«La domanda che volevo farti (se me lo concedi) è questa: riconosci la donna che è accanto all'imputato in questa fotografia?»

«...farfallina...»

«Aridaglie! Non ce ne frega un beneamato di sta stramaledetta farfallina, Roger! Rispondi! Chi è questa donna, per dio!»

«(snif) (sbum)»

«Ah, non parli, eh? Non parli?! (Oh Cristo...dategli un fazzoletto, per pietà...si, ecco...grazie)»

«Prrrrrrrrrrrrr! … Prrrrrrrrrrrrrrrrr!»

«(Mamma mia...) Allora! Su, forza! Parla o ti faccio sbattere dentro per...»

«Obiezione, vostro onore»

«Accolta»

«Mh. Roger...ehi, Roger...guardami, guardami. Sai dirmi chi è la donna che, in questa foto, è seduta sul materasso accanto all'imputato?»

«No...(snif)»

«Ma come no!»

«Non può essere...»

«Roger! È tua moglie Jessica! Lo è eccome!»

«(prrrrrrrrrrrrrrrr!!!!) Io non ci credo...non ci voglio credere...non ci posso credere! Io non lo crederò mai!»

«E invece io ci crederei eccome, cocco. È una foto, questa. Niente ritocchi, niente trucchi. Dritta dritta dalla pellicola»

«Ma è impossibile...io non ci credo...non può essere...non può essere! È assolutamente impossibileeeeeeee!»

«Oh Signore, Roger! Non puoi negare l'evidenza!!! Forza!!!»

«Obiezione, vostro onore»

«Accolta (...che palle...questo sa dire solo “obiezione”...)»

«Non può essere...lei è la pupilla dei miei occhi, la crema del mio caffé...qui non...»

«Il caffè lo dovrai prendere nero. La crema se la ciucciano ad Arcore, adesso»

«Obiezione vostro onore»

«Sospendo la seduta per dieci secondi. Avvocato: lei mi la letteralmente sfasciato i coglioni! Va bene?! Ecco! Ahhh! Sono quindici anni che glielo voglio dire! Ahhhh...m so sfogat'...ahhhh...riapro la seduta...proceda pure, avvocato (e che cazz...)»

«Grazie, vostro onore. Roger, ci sarà pure stato qualcuno che l'avrà costretta a farlo, no? Io lo so che tu non ne sapevi niente e mi dispiace, credimi. Però ora devi collaborare, in nome della giustizia...per favore...»

«Ho detto che è impossibile!»

«Ma non può essere impossibile! È Jessica, tua moglie!»

«Ma no...dico che è impossibile perché non è lei...»

«Ma come fa a non essere lei, andiamo...uff...vostro onore, io...insomma...qui il teste tende a negare l'evidenza...non lo so...mi dica lei...»

«Il teste vada avanti»

«La mia amata Jessica non è mai uscita fuori da Cartoonia...te lo giuro!»

«Veramente dalla valanga di carte sotto le quali è nascosta la mia scrivania risulta un appartamento a suo nome in via Olgettina, a Milano due...»

«Assolutamente impossibile! Jessica non è così piatta, e poi...»

«Ma se non riuscivi più nemmeno a fare gli uccellini per il tuo cartone! Ci sarà stato pure un motivo se non riuscivi a concentrarti, no?!»

«..e poi...»

«Cosa?!»

«Non mi pare che Jessica avesse problemi di peluria sotto le ascelle...»

«Cosa...ma che stai dicendo?!»

«Guardi bene, dottore...huuu hu hu...»

«...»

«Visto?»

«Ma no, deve essere...»

«(Bene: domani questo stronzo me lo giustiziate a Parco Lambro. Una cosa silenziosa e pulita. Se non é capace nemmeno di testimoniarmi con l'estratto conto alla mano...no? Sbaglio?! Eh?! Sbaglio?!)»

«(No. Non sbaglia, presidente. Non sbaglia)»

«(E comunque basta con sto cazzo di jazz, swing o come cazzo si chiama durante le mie serate. Chiaro?! Quella grandissima zoccola saprà fare pure qualcos'altro, no? A parte i bocc...)»

«(Ci penso io, presidente. Ci penso io. Non si preoccupi)»

«(Ecco)»

«Roger, perché continui a negare l'evidenza inventandoti di sana pianta cose che non esistono?!»

«È una foto, questa. Niente ritocchi, niente trucchi. Blblblblblblblblblbl!!! Dritta dritta dalla pellicola! Blblblblblblbl! Esistono eccome. Ma no, certo. Voi non potete saperlo»

«Cosa non possiamo sapere?! Diccelo, per pietà...»

«Quello è Eddie Valiant della Valiant & Valiant!»

«Che cosa?!»

«Proprio così! Gli investigatori non vanno più da una vita! Da che era rimasto senza uno spicciolo, ora se vai al club Inchostro e Tempera e chiedi di Edwige esce fuori una drag queen da schianto! Huuuuuuuuuuuu hu hu!»

«Vostro onore, io non...»

«(Anzi, fate una cosa: scioglietemelo vivo nella salamoia. Insomma, che soffra il più possibile quel sorcio di merda. Intesi?)»

«(Sarà fatto, presidente. Sarà fatto)»

«Avvocato. Avvocato, aspetti»

«Si, vostro onore»

«Si sieda pure, se vuole, perché...»

«Sto bene in piedi. La ringrazio vostro onore. Mi dica (anzi...non mi dica..no...no, non me lo dire...no, ti imploro in ginocchio...no...)»

«...»

«Vostro onore...»

«La seduta è sospesa»

«Cosa?! Nooooo...ancora....no...»

«(Beh...almeno una parte delle spese è andata a buon fine. No?)»

«(Direi proprio di si, presidente)»

«Vostro onore...la supplico...lei sa bene che non possiamo di nuovo...»

«Si, avvocato. Lo so bene. Ma così sta scritto. Occorre convocare il teste...come ha detto che si chiama? Ah...Edwige. Così è deciso: la seduta è sospesa»

«Huuuuuuuuuuuu hu hu!!! Blblblblblblblblblblblblblbl!!!»


Continua...eccome se continua...


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