venerdì 19 settembre 2014

Giornalismo: il problema, spesso, riguarda le persone (Capitolo II)



Oggi arriva nella mia casella di posta elettronica l’ennesima risposta all’ennesimo annuncio dell’ennesimo giornale online che, per l’ennesima volta, gradirebbe molto i miei servigi dattilografici ma senza versarmi l’ombra di un centesimo in tasca. Molto cordiale, gentile e verbalmente corretto, il tizio (per carità, va detto), ma da bestemmie a reti unificate le solite predisposizioni.
Dunque.

Gentile Dott. Stefano Gallone,
la ringrazio per aver letto il nostro annuncio e mi scuso per il ritardo con cui le rispondo, ma la mail di [nome precedente del sito] non la controllavo da molto. [nome precedente del sito] si è trasformato infatti nel mese di Aprile in un nuovo webzine: [nome attuale del sito], fondato da un gruppo di giovani con l'obiettivo di valorizzare l'arte contemporanea prevalentemente nella zona romana. Le invio il link alle nostre linee editoriali che sicuramente sono più esaustive: [link].
Come avrà visto abbiamo numerose sezioni. Il nostro webzine, ci tengo a precisarlo, è low budget, anzi, lo definirei come un no budget, poiché privo di retribuzione. Instauriamo infatti soltanto delle collaborazioni. Per far parte della redazione Le chiederei di inviarci un articolo di massimo 2500 caratteri su un film recente.
La ringrazio per l'attenzione e Le auguro un buon fine settimana.
Cordialmente
[nome del tizio]

“ […] lo definirei come un no budget, poiché privo di retribuzione. Instauriamo infatti soltanto delle collaborazioni “. Non sapevo che ormai per “collaborazione” si intende direttamente qualcosa di non retribuito. Un po’ come “stage”, insomma. Grandissimo Eduardo, è proprio vero che gli esami non finiscono mai. E non si finisce mai di imparare, eccetera eccetera eccetera. Molto bene. Comunque, siccome a sto giro proprio non riesco semplicemente a cestinare (non per la risposta ma per un po’ di accumulo di stanchezza), rispondo.

Gentile [nome del tizio],
grazie per la risposta ma si tratta di un low budget o no budget, in definitiva? Perché se la collaborazione non è retribuita la ringrazio ma non intendo mandare alcun articolo di prova, anzi comincio a essere molto ma molto stanco e violentemente irritato da una simile condizione, ancor di più dalle solite e inutili giustificazioni che ricevo da un paio di anni a questa parte.
Mi conceda una sola domanda, per mia ricerca personale: se c'è crisi e non ci sono soldi, perché continuare ad aprire giornali online (ma a volta anche cartacei; tutto sommato, più c'è crisi e più ne nascono, chissà come mai) richiedendo collaborazioni gratuite (che poi si trovano sempre, vista l'ingenuità di molti di noi o la semplice necessità di "fare esperienza") e non unirsi in tre o quattro per crescere per conto proprio e poi, soltanto poi, dopo aver instaurato qualche entrata con sponsor e Adsense, cercare qualcuno a cui, però, fornire qualche soldo (non ritenute d'acconto, soldi) in modo da avvalersi dei suoi servizi?
Grazie a lei.
Saluti

Mentre attendo una risposta guardo altri annunci e trovo sempre e solo le solite parole chiave, sintomo di contrattacco a qualsivoglia richiesta di retribuzione a suon di gesto d’ombrello: “Siamo alla ricerca di giovani motivati da una grande voglia di cimentarsi con il giornalismo”; “i requisiti per collaborare con noi sono essenzialmente due: impegno e spirito di iniziativa”; “cerchiamo aspiranti giornalisti”…e comincio pure a sospettare che trovare il semplicissimo link “lavora con noi” su una testata online sia sintomo di richiesta in ginocchio come a dire “ti supplico vieni da noi pure si nun c’avemo gnente da datte”. Nel frattempo mi risponde anche un altro: “Buongiorno, per quel che riguarda le modalità di collaborazione si tratta della redazione di 4-5 news giornaliere in ambito principalmente calcistico, a riguardo riceverà ulteriori dettagli nel caso in cui la collaborazione andasse in porto. Dal punto di vista economico al momento non è prevista retribuzione diretta da [nome sito] ma diamo la possibilità di utilizzare i propri banner pubblicitari (es.: Google Adsense, JuiceAdv etc) e dunque monetizzare a seconda delle performance degli articoli”. Ma metti per iscritto “cerco pr”, fai prima. Si parla anche di “performance” degli articoli, ormai. Delete.
Poi arriva la risposta del tizio di cui in principio.

Gentile Stefano,
è nella speranza di tutti noi che [nome sito] si possa trasformare in una realtà retribuita. E oltre a esser una speranza ciò è soprattutto un obiettivo condiviso da tutti. Il nostro webzine punta prevalentemente su una realtà ben precisa, quella del contemporaneo, che viene poco indagata ed è poco pubblicizzata. Trovare sponsor non è semplice e "imbrattare" il giornale con pubblicità poco interessanti non è nella nostra politica. L'idea di aprire un giornale online ci è venuta proprio per plasmare questa nostra progettualità che, si fidi, ha bisogno di lavoro, tempo e abnegazione, cose difficilmente riscontrabili nella maggior parte delle persone. Capisco il suo stato d'animo e la sua stanchezza, capisca però anche il nostro punto di vista: non è un mero tentativo di cambiare il mondo, ma semplicemente il bisogno di dar voce, attraverso la nostra passione, a ciò che voce, nella maggior parte dei casi, non ha. Siamo nati con questa passione e ci auguriamo che ciò possa avere anche una retribuzione. Ci tengo a sottolinearLe che anche i cosiddetti "quadri dirigenziali" di [nome sito] non hanno una retribuzione (me compreso); questo forse le farà capire, oltre la bontà del progetto, la nostra volontà di non lucrare sul tempo e lo spirito del singolo redattore poiché i primi a faticare siamo noi stessi. Dimenticavo, le spese di gestione del sito sono a spese del "quadro dirigenziale"… sperando di esser stato esaustivo la ringrazio per la sua attenzione.
Cordialmente
[nome]

Risposta più che soddisfacente, cordiale e gentilissima. Peccato solo (e glielo dico in risposta ringraziandolo per la disponibilità e salutandolo) che la danno veramente in tanti (direi anche troppi). Allora le cose sono due, gli dico e chiedo anche a te che leggi: o c’è veramente una prospettiva di monetizzazione concreta per quanto piccola e a lungo termine, o è una specie di frontiera diventata il sogno di tutti nella speranza che si renda visibile e oltrepassabile senza indugio ma, ahimè, senza nemmeno una particolare visione tangibile.

P.s: ieri un mio collega / amico ha ricevuto per posta (non per mail, per posta; anche se in netto ritardo ma, sai, le Poste italiane, ultimamente, non sono proprio sinonimo di magia del savoir faire logistico) una risposta da parte di un ben noto quotidiano cartaceo nazionale al quale aveva lasciato un curriculum. Malgrado una considerevole scarsezza di simpatia per il suo capoccia, a onor di cronaca va detto che hanno risposto così (ripeto: per lettera postale, non per e-mail):

Egr. Sig. [nome del collega / amico con indirizzo], con riferimento al Suo curriculum vitae, La informiamo che al momento la nostra azienda non ha in previsione l'ampliamento del suo organico. Terremo comunque presente la Sua candidatura e sarà nostro scrupolo informarLa delle eventuali relative opportunità. Distinti saluti [dati e firma dell'ufficio personale].

(Nell'immagine iniziale, il genio di Zerocalcare: www.zerocalcare.it)





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