Oggi arriva nella mia casella di posta elettronica
l’ennesima risposta all’ennesimo annuncio dell’ennesimo giornale online che,
per l’ennesima volta, gradirebbe molto i miei servigi dattilografici ma senza
versarmi l’ombra di un centesimo in tasca. Molto cordiale, gentile e
verbalmente corretto, il tizio (per carità, va detto), ma da bestemmie a reti
unificate le solite predisposizioni.
Dunque.
Gentile Dott. Stefano
Gallone,
la ringrazio per aver
letto il nostro annuncio e mi scuso per il ritardo con cui le rispondo, ma la
mail di [nome precedente del sito]
non la controllavo da molto. [nome precedente del sito] si è trasformato infatti nel mese di Aprile in un nuovo webzine: [nome
attuale del sito], fondato da un gruppo di giovani con l'obiettivo di
valorizzare l'arte contemporanea prevalentemente nella zona romana. Le invio il
link alle nostre linee editoriali che sicuramente sono più esaustive: [link].
Come avrà visto
abbiamo numerose sezioni. Il nostro webzine, ci tengo a precisarlo, è low
budget, anzi, lo definirei come un no budget, poiché privo di retribuzione.
Instauriamo infatti soltanto delle collaborazioni. Per far parte della
redazione Le chiederei di inviarci un articolo di massimo 2500 caratteri su un
film recente.
La ringrazio per
l'attenzione e Le auguro un buon fine settimana.
Cordialmente
[nome del tizio]
“ […] lo definirei come un no budget, poiché privo di
retribuzione. Instauriamo infatti
soltanto delle collaborazioni “. Non sapevo che ormai per “collaborazione” si
intende direttamente qualcosa di non retribuito. Un po’ come “stage”, insomma.
Grandissimo Eduardo, è proprio vero che gli esami non finiscono mai. E non si
finisce mai di imparare, eccetera eccetera eccetera. Molto bene. Comunque,
siccome a sto giro proprio non riesco semplicemente a cestinare (non per la
risposta ma per un po’ di accumulo di stanchezza), rispondo.
Gentile [nome del
tizio],
grazie per la risposta
ma si tratta di un low budget o no budget, in definitiva? Perché se la
collaborazione non è retribuita la ringrazio ma non intendo mandare alcun
articolo di prova, anzi comincio a essere molto ma molto stanco e violentemente
irritato da una simile condizione, ancor di più dalle solite e inutili
giustificazioni che ricevo da un paio di anni a questa parte.
Mi conceda una sola
domanda, per mia ricerca personale: se c'è crisi e non ci sono soldi, perché
continuare ad aprire giornali online (ma a volta anche cartacei; tutto sommato,
più c'è crisi e più ne nascono, chissà come mai) richiedendo collaborazioni
gratuite (che poi si trovano sempre, vista l'ingenuità di molti di noi o la
semplice necessità di "fare esperienza") e non unirsi in tre o
quattro per crescere per conto proprio e poi, soltanto poi, dopo aver instaurato
qualche entrata con sponsor e Adsense, cercare qualcuno a cui, però, fornire
qualche soldo (non ritenute d'acconto, soldi) in modo da avvalersi dei suoi
servizi?
Grazie a lei.
Saluti
Mentre attendo una risposta guardo altri annunci e trovo sempre
e solo le solite parole chiave, sintomo di contrattacco a qualsivoglia
richiesta di retribuzione a suon di gesto d’ombrello: “Siamo alla ricerca di
giovani motivati da una grande voglia di cimentarsi con il giornalismo”; “i
requisiti per collaborare con noi sono essenzialmente due: impegno e spirito di
iniziativa”; “cerchiamo aspiranti
giornalisti”…e comincio pure a sospettare che trovare il semplicissimo link
“lavora con noi” su una testata online sia sintomo di richiesta in ginocchio
come a dire “ti supplico vieni da noi pure si nun c’avemo gnente da datte”. Nel
frattempo mi risponde anche un altro: “Buongiorno, per quel che riguarda le
modalità di collaborazione si tratta della redazione di 4-5 news giornaliere in
ambito principalmente calcistico, a riguardo riceverà ulteriori dettagli nel
caso in cui la collaborazione andasse in porto. Dal punto di vista economico al
momento non è prevista retribuzione diretta da [nome sito] ma diamo la
possibilità di utilizzare i propri banner pubblicitari (es.: Google Adsense,
JuiceAdv etc) e dunque monetizzare a seconda delle performance degli articoli”.
Ma metti per iscritto “cerco pr”, fai prima. Si parla anche di “performance”
degli articoli, ormai. Delete.
Poi arriva la risposta del tizio di cui in principio.
Gentile Stefano,
è nella speranza di
tutti noi che [nome sito] si possa
trasformare in una realtà retribuita. E oltre a esser una speranza ciò è
soprattutto un obiettivo condiviso da tutti. Il nostro webzine punta
prevalentemente su una realtà ben precisa, quella del contemporaneo, che viene
poco indagata ed è poco pubblicizzata. Trovare sponsor non è semplice e
"imbrattare" il giornale con pubblicità poco interessanti non è nella
nostra politica. L'idea di aprire un giornale online ci è venuta proprio per
plasmare questa nostra progettualità che, si fidi, ha bisogno di lavoro, tempo
e abnegazione, cose difficilmente riscontrabili nella maggior parte delle
persone. Capisco il suo stato d'animo e la sua stanchezza, capisca però anche
il nostro punto di vista: non è un mero tentativo di cambiare il mondo, ma
semplicemente il bisogno di dar voce, attraverso la nostra passione, a ciò che
voce, nella maggior parte dei casi, non ha. Siamo nati con questa passione e ci
auguriamo che ciò possa avere anche una retribuzione. Ci tengo a sottolinearLe
che anche i cosiddetti "quadri dirigenziali" di [nome sito] non hanno una retribuzione (me compreso);
questo forse le farà capire, oltre la bontà del progetto, la nostra volontà di
non lucrare sul tempo e lo spirito del singolo redattore poiché i primi a
faticare siamo noi stessi. Dimenticavo, le spese di gestione del sito sono a
spese del "quadro dirigenziale"… sperando di esser stato esaustivo la
ringrazio per la sua attenzione.
Cordialmente
[nome]
Risposta più che soddisfacente, cordiale e gentilissima.
Peccato solo (e glielo dico in risposta ringraziandolo per la disponibilità e
salutandolo) che la danno veramente in tanti (direi anche troppi). Allora le
cose sono due, gli dico e chiedo anche a te che leggi: o c’è veramente una
prospettiva di monetizzazione concreta per quanto piccola e a lungo termine, o è
una specie di frontiera diventata il sogno di tutti nella speranza che si renda
visibile e oltrepassabile senza indugio ma, ahimè, senza nemmeno una
particolare visione tangibile.
P.s: ieri un mio collega / amico ha ricevuto per posta (non
per mail, per posta; anche se in netto ritardo ma, sai, le Poste italiane,
ultimamente, non sono proprio sinonimo di magia del savoir faire logistico) una
risposta da parte di un ben noto quotidiano cartaceo nazionale al quale aveva
lasciato un curriculum. Malgrado una considerevole scarsezza di simpatia per il suo
capoccia, a onor di cronaca va detto che hanno risposto
così (ripeto: per lettera postale, non per e-mail):
Egr. Sig. [nome del collega / amico con indirizzo], con riferimento al Suo curriculum vitae, La informiamo che al momento la nostra azienda non ha in previsione l'ampliamento del suo organico. Terremo comunque presente la Sua candidatura e sarà nostro scrupolo informarLa delle eventuali relative opportunità. Distinti saluti [dati e firma dell'ufficio personale].
(Nell'immagine
iniziale, il genio di Zerocalcare: www.zerocalcare.it)
Nessun commento:
Posta un commento