mercoledì 5 marzo 2014

La grande demenza: vedi film su internet? Non ragiono manco a pregarmi e ti sego le mani

Proprio mentre Paolo Sorrentino vince un (dite quello che volete, nemmeno a me sta simpaticisismo, ma) meritatissimo premio Oscar con "La grande bellezza", esce questa magnifica notizia: "La fine dei film in streaming. Sequestrati 46 siti pirata": http://www.wakeupnews.eu/la-fine-dei-film-streaming-sequestrati-46-siti-pirata/

E parliamone, dai.

Come se non lo avessimo mai fatto. Inascoltati. Buttati lì nel cesso. Sì, sì, parla, parla. Vai, vai, parla parla. Sì, sì, come no. Sì, sì.

L'ho già detto tante volte e vabeh, ripetiamolo l'ennesima. Al bando discorsi inutili e completamente fuori tema del tipo "vabeh ma se a te ti fanno lavorare gratis tu che fai?".  Belli miei, io vivo per la maggior parte di lavori non pagati, quindi so anche troppo. Il punto è un altro. Il punto è che uno come me (e come me ce ne sono veramente tanti tanti tanti) non può permettersi più di uno o, quando va bene, due biglietti di cinema e due dischi al mese (tra uno in economica e uno no). Tristemente, sapete che faccio il critico cinematografico (se si può ancora nominare così questo lavoro che qualcuno non considera più un lavoro): al di là di anteprime stampa e retrospettive al cinema Trevi, al Palazzo delle Esposizioni o simili, per me è difficile formare adeguatamente il retroterra culturale necessario a fare bene il mio "lavoro" e aggiornarmi sull'evoluzione del linguaggio (quando c'è). Quindi, la rete mi viene sempre incontro ANCHE (bada bene: ANCHE) in questo senso. Qualche volta soprattutto. Le biblioteche non sempre dispongono di quello che mi serve.
Quanto all'andare a cinema, è ovvio che non me lo nego come non mi nego un paio di bei vinili ogni tanto (parlate pure con chi mi conosce bene e vi dirà che spendo anche troppo, in questo) perché non è il costo del biglietto il problema. C'è gente che butta a cesso letteralmente molti più soldi e poi lagna la birra che aumenta di cinquanta centesimi. Il problema, in verità, in verità vi dico, è a monte.
 
Restiamo nell'ambito del cinema.
 
1) In Italia è dal 1965 che non esiste una legge vera e influente in materia di spettacolo. Solo un affrettatissimo decreto legislativo del 2004 che viene ripetutamente modificato a dismisura senza molta cognizione di causa. In questo decreto prossimo all'inutile, di incentivi agli esercenti (quindi le sale) non si parla se non in termini di ampliamento a multisala, facoltà economica che, in mancanza di fondi preventivi, innumerevoli gestori di sale cinematografiche non hanno. Quindi finiscono per proporre poca offerta. Quindi mantengono prezzi discutibili. Quindi la gente non se li fila. Quindi chiudono. Quindi col cazzo che ti vai a vedere più un qualunque film se il tuo paesino aveva a disposizione solo quello.

2) Se un nucleo (anche molto ma molto vasto) di persone ti dice che guardare film in streaming o scaricare divx e mp3 lo soddisfa (in verità, poi, i numeri degli ingressi in sala non è così disperatamente scarso a livello di "oddioddioddioddio e mmò ccome famo?!"; gente che va a cinema e compra i dischi c'è e ci sarà sempre, di meno ma sempre: guardacaso, non sempre ma il più delle volte chi più scarica più compra perchè si tratta di tipi umani che hanno sete e passione conoscitiva, quindi cognizione del valore dell'oggetto artistico), tu non puoi segargli le mani a bestia togliendoli quella che a tutti gli effetti è una LIBERTA' gratuita perché non è lui il diretto colpevole, non usufruendo a scopo di lucro di un bene immateriale. Toglietevi dalla coccia download = furto. Non è assolutamente così. Tu non rubi niente; è chi fornisce, semmai, a "rubare". E allora che si fa? Ovviamente si segano le mani a chi scarica o apre streaming in termini di utilità esclusivamente personale (perché della gente comune e normale, beh, chi cazzo se ne strafotte) rendendo inaccessibili i siti a decine e decine alla volta e facendo anche qualcosa a chi li gestisce, salvo poi ricominciare tutto daccapo perché altri ne nascono e ne nasceranno sempre. Una cosa intelligente (nonché dimostrazione di coraggio e consapevolezza...un minimo, almeno) sarebbe mantenere attivi i siti, consentire lo streaming o il download gratuito ma imbottire di tasse i gestori e, attenzione, tutti i titolari delle marche (anche rinomate) che acconsentono all'applicazione di banner e pop-up su quei siti in cambio di denaro a clic (quello, semmai, è un mezzo scopo di lucro). Non solo: convogliare i soldi ricevuti (suppongo anche un bel po') o estorti tramite Equitalia o chi per essa (se non pagano, visto che proprio la vogliono mantenere attiva) al reintegro del Fondo Unico Per lo Spettacolo (un puro miraggio ma sarebbe ossigeno cristallino per nuove produzioni tra opere prime e seconde, una possibilità per togliere di mezzo quella puttanata delle percentuali di premi produttivi rivolti ai soli incassi).
Il problema è sempre a monte, non puoi riversarti su chi usufruisce ma dovresti (e puoi) ottenere il massimo (eccome se puoi) dalla fonte (i siti).

3) (Mi riferisco sempre al cinema, anche se il discorso non cambia così tanto per la musica; un pochino diverso l'ambito dei libri perché lì è proprio l'individuo medio ad essere una capra). Vi siete mai chiesti perché un sacco di film stranieri, soprattutto americani, si trovano su internet prima ancora che escano in sala in Italia? Molto semplce: esistono anche siti / forum su cui la gente si mette sotto di propria spontanea volontà e scambia file di traduzione sottotitoli (elementi .srt prodotti con un semplicissimo blocco note), i quali poi, inseriti nel file del film con un semplice copia/incolla del nome del file o richiamati con VLC player durante la visione, ti fanno vedere il film coi sottotitoli. Il film, però, è sempre di qualità buona, prossima al dvd. Perché? Semplice: si tratta di prodotti audiovisivi che escono prima altrove e poi arrivano in Italia, quindi il dvd è disponibile prima. Ma attenzione: molti di questi film hanno i marchi antipirateria all'inizio della proiezione e, come se non bastasse, anche i messaggi tispaccoilculosediffondiquestofilmovunquetusiainognispazioeinognitempoditutteleepochediquestopianeta sulla schermata in vari punti del film. Quindi, sono file che provengono da persone del settore, principalmente giornalisti che ricevono a casa la copia riservata. Ergo, andassero a pigliare quelli là fino in America o dovunque sia, se hanno un briciolo di palle. E poi ne parliamo.

Punto.

Tutto qui.

E niente, fanno sempre finta di non capirlo.

Frank Zappa, in quel famoso processo, propose alla giuria e ad ogni membro del governo di "eliminare, a questo punto, il problema della forfora tramite decapitazione".

p.s. ma non troppo post:  spiegatemi perché Youtube, che pure ha (tanti) film interi, non chiude mai. Quello non lo tocca mai nessuno. Ah: su Youtube ci sono pure miliardi di dischi interi. Che vogliamo fare?

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