Milano Expo 2015, l'esposizione universale, porterà nelle casse del comune di Milano uno strabiliante bilancio positivo buono per rifare la parrucca ed innovare la salma della Moratti con certi lifting che Patty Pravo se li sogna: un miliardo e mezzo in investimenti pubblici. Ci sarebbero, insomma, fondi per lasciare che la fantasiosa espressione culturale nazionale emergente goda di quello sfogo represso per decenni e tenuto in un cassetto ad accumulare polvere e muffa. E infatti: l'opportunità c'è e tante grazie all'iniziativa Palcoscenici Expo, ma si tratta di un'apertura al prossimo che prevede empre la solita sodomizzazione non lubrificata inclusa manco fosse un comfort da ultimo modello. Agli artisti, alle compagnie teatrali o a chiunque altro, infatti, viene offerta la possibilità di potersi iscrivere tramite bando di concorso ma viene loro intimato, ovviamente, di lavorare gratis e di pagarsi pure i contributi Enpals da soli. Insomma, appuntamento veramente per tutti il 5 febbraio dalle 13:00 alle 19:00. Ci saremo, come no. Tu aspetta che arriviamo e portiamo anche altra gente, fidati. Certo, come no.
La stessa paragonabile mascalzonata la fanno anche quelle fecce che per fare lo spazzino ti chiedono due anni di esperienza. Ma fammi lavorare e dammi uno stipendio, epocale rotto in culo! Quale cazzo di esperienza ci vuole?
Anyway, la denuncia sta facendo il giro del web e vorrei davvero che si scatenasse un pandemonio senza fine, se questo può riuscire almeno a creare un mezzo fastidio agli ipocriti mangiapane a tradimento che continuano, senza sosta nemmeno per pisciare, a farci spalare merda in cambio di una pedata sulle natiche già piene di lividi. Che gran bel biglietto da visita per il mondo intero, non credete? Come motore di spinta per il rinnovamento dell'economia sia di Milano che di un paese intero credo sia un vero e proprio splendore. La convinzione sembra essere quella di vedersi piombare addosso vere e proprie ondate di artisti che perderebbero pure i peli del culo pur di esibirsi al cospetto dell'ammirazione interplanetaria.
Inutile dire che si è scatenato, in senso positivamente etico e morale, un polverone di insiemi sociali e artistici consensienti ad un boicottaggio (quello si) interplanetario. Personalmente credo che i risultati di una simile azione (fino a che punto realmente portata avanti, però?) non avranno risultati se non il solito docile adagiarsi ad angolo retto per meglio lasciarsi inocular dardi carnali pur di operare creativa arte. Proprio come succede per tutti coloro che accettano di studiare sei libri per quattro inutili crediti formativi universitari, o come accade a coloro che si reputano scrittori e continuano ad accettare (sono tra quelli, purtroppo, e vorrei non averlo mai fatto) le pubblicazioni dei loro libri a pagamento da case editrici minori che continuano a nascere come funghi velenosi con la scusa che "c'è la crisi", quindi non possiamo investire su di te (e allora giù con nuove uscite di pessima qualità ma redditizie per i capoccia, almeno 2000 euro ad autore). Segnatevi almeno queste per evitarle, eventualmente: Il Filo (gruppo Albatros, hanno comprato anche spazi pubblicitari da Mediaset...quindi qualche soldo c'è) e Giulio Perrone (questa è fantastica: ti chiede 25 euro per iscriverti ad un concorso e solo allora puoi sperare almeno di essere letto prima di ricevere rifiuto). Ah, dimenticavo: ovviamente, distribuzione nelle librerie meno di zero; sei tu che devi anadare in giro ad elemosinare spazio sugli scaffali.
Spero di essere contraddetto, ovviamente.
Intanto i "veri" artisti hanno sempre, comunque e indiscutibilmente spazio planetario, anche se cocainomani, terroristi morali e galeotti da cauzione come Kate Moss: la nobil damigella, fresca fresca di finta disintossicazione pro-mediatica, subito è stata imbottita di contratti milionari per sparare la sua faccia da troia su due marchi italiani.
Complimenti.
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