Sì, per molti lo è, anzi rappresenta quasi l'unica via di salvaguardia del proprio particolare desiderio di espressione, se consideriamo la vicenda dal punto di vista artistico. Già, l'arte: questo grande ma pidocchioso hobby delegittimato, smembrato e vomitato da qualunque fattore industriale. Per la serie: "Che fai, tu? Scrivi? Suoni? Fai il regista? E che ti pago a fare, tanto è una passione. No? Lo fai per passione. Mica ci si campa, con queste cose?". No, assolutamente. Per carità.
Il problema è che, però, se ne parla talmente tanto da legittimare davvero qualunque stronzata come, ad esempio, il disco di una tizia che mi è stato proposto in comunicato stampa, di cui non ricordo il nome e del cui sconfinato talento, francamente, non ho mai sentito nemmeno ruttare una bolla di acidità di stomaco.
E allora la domanda sorge spontanea: quali reali pregi ed effettivi difetti compaiono davvero all'orizzonte?
La verità emersa da questo reportage, contrariamente a quanto sostiene ormai chiunque, è una e una sola e, per di più, va anche in netto contrasto con tutto l'entusiasmo diffuso su scala planetaria.
Se preferite, ecco il link diretto a Youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=Sb7zZJy3YGM&feature=youtu.be
A tutti voi, dunque, buon divertimento.
p.s: io e l'ottima associata Mariateresa Scionti, autrice dei testi e delle interviste, ringraziamo infinitamente Gianluca Colitta e Federico Guglielmi per l'inestimabile generosità, disponibilità e interesse iniettati nell'aiutarci ad affrontare un discorso di così vasta portata.
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