venerdì 11 settembre 2009

Ananas & Bananas R.I.P... Avellino R.I.P... parte 3: non la si può digerire...

Poco fa, sul gruppo di Facebook dedicato ad Ananas & Bananas, Pino ha scritto le seguenti parole...
"Ho sempre amato viaggiare a 'fari spenti', in solitudine. Sembra che sia finita: Ananas & Bananas ha chiuso.Sembra.E' tutto così irreale in una citta realmente schifosa dove l'unica forma di attrazione serale e lo 'stazionare' ai Platani e poi scassarsi di mazzate perché magari ''a vardato a guagliona mia' o ''o cugin' m'a ritt' che tu 'a vardat'a guagliona mia...'Mi chiamo Giuseppe 'Pino' Capossela, commesso di Ananas and Bananas dall'agosto 1998 all'ottobre 2005, uno dei tanti clienti dell'epoca che divoravano rock e saltuariamente davano una mano: 'investito sul campo da Michele e Silvia per sostituire Gianp.Tra fobie, paure, paranoie, incertezze nel 'non essere all'altezza'... accettai.Una sfida nella sfida: mai potrò dimenticare le difficoltà dei primi tempi: tutto nuovo, clienti che entravano, davano un'occhiata e, uscivano senza nemmeno ricambiare un saluto, un universo sconosciuto di cui conosceva almeno qualche 'stella'.Fissai un progetto silenzioso: dovrò imparare a volare per farlo volare perché... 'quando sembra impossibile... è ancora più bello'.Cominciai a studiare: di notte, di giorno.Le riviste specializzate, l'Enciclopedia del Rock, amici come pusher di informazioni (thanks Giulio L.!), i consigli di Mic, dello 'zio' Camillo, la severa analisi del 'conte' Massimo.Un lento crescere alla ricerca di me stesso dopo aver fissato una rotta, la rotta: sarà un punto di incontro, di aggregazione nella città dove regna la disgregazione, un anfratto dove ripararsi dal nulla itinerante, un posto per i palati fini del rock, del jazz, del prog...Un progetto tostissimo ma immensamente 'bello'.I primi mesi sono stati tostisssimi, magari avranno pure pensato di 'tagliarmi' ma... io ci 'credevo', volevo 'riuscire' a vincere una sfida con me stesso e con gli altri.L'ambizione morde le unghie al successo: ho 'allevato' una generazione, responsabilmente: il rock come collante, l'amicizia come leit motiv, richiami e consigli per farvi crescere e paradossalmente per crescere.Persone da ringraziare: tantissime: in sette anni di vita vissuta on the rock, vi ho visto superare fobie, paure, incertezze.E ho superatoi le mie: perché le paure che vinci da solo, le vinci per sempre.Molti di Voi si sono laureati e affermati nel mondo del lavoro. Altri, lo faranno.Sono nate relazioni: amicizie, fidanzamenti tra... un 'White Album' dei Beatles o un 'The Joshua Tree' degli U2.E quanti pomeriggi a 'sparare' watts e a subire i richiami 'per il club di via Dante'.Eravamo un gruppo: mi avete voluto leader senza che lo volesse perché... avrei dato l'anima pur di vederVi compatti, felicementi presi dalla nostra musica, dalla nostra culla culturale.Per noi che un mp3 ha un valore solo conoscitivo perché 'se il disco mi piace, m'o 'catt'!'.Io, ho cercato solo di essere me stesso e di aiutarVi a crescere e... imparare a sognare.Sognare ad occhi aperti per sopravvivere allo schifo di una città ormai prossima alla 'morte apparente culturale' dove il nulla regna sovrano.Lasciai per una mia sfida: dando le spalle al mio passato: il più amaro ritorno a casa: due notti insonni e lacrime versate mentre continuava a girare 'POP' degli U2.Molti di Voi hanno lasciato Avellino e questa amara provincia così avara di soddisfazioni e... lavoro...Ma ogni volta che i boys tornavano in città, passavano per un 'saluto'... spesso via Dante era il punto di raccolta: 'mo s'arrivato, verrà a prendermi mamma... forse o boss... e ramm' no disco a gatto e che mi scass'a cap'...'Ma la mia 'Thunder Road' mi avrebbe portato altrove.Un amico aprì un GArage: chiuso dopo un epitaffio: segnali di un mercato in crisi.Anche altri avevano mollato: forse non ne avevano le conoscenze e la passione ma... simbolo di un periodo nero, nerissimo.Che a Londra la catena 'Virgin Store' smantelli negozi, chiudendoli mi lascia allibito: può esserci un gioco di fondi da (dis)investire altrove... ma il dramma di vite in subbuglio per il lavoro è un must orribile di una apocalittica crisi finanziaria mondiale.Che sia chiuso Ananas & Bananas è l'evidenza che la cultura, la passione, la gioia di vivere credendo nel proprio lavoro, non possono (com)battere una crisi generazionale, economica, finanziaria, politica e sociale immensa.Ma dobbiamo resistere: siamo vivi e dobbiamo lottare per i nostri sogni e spazzare via lo schifo che cerca di tirarci all'inferno.Dobbiamo lottare per non far morire un sogno.A Michele non ho mai detto 'grazie': glielo dico in calce ad un blog: 'grazie per avermi aiutato a crescere'.A Silvia non ho mai detto 'grazie per avermi aiutato ad aprire gli occhi'.A Gianp non ho mai detto 'grazie per gli illuminanti consigli'.A Voi tutti, non ho mai detto 'grazie per aver costruito un sogno'.Forse un giorno sboccerà un nuovo fiore e... non mi sorprenderei se l'amorevole giardiniere possa essere... Michele.
Grazie.
Dal cuore, a tutti.
Pino Capossela."

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